ALn 663/ALn 776 Story

Chiamate "Automotrici Leggere a Nafta 663 " (con la variante 776) queste automotrici rappresentano l'evoluzione naturale delle più anziane 668. Costruite dalla Fiat tra il 1983 e il 1993, esse hanno costituito l'ossatura del trasporto diesel in Italia. Adatte sia per le linee pianeggianti che per le tortuose e acclivi linee secondarie alpine, apenniniche e insulari, molto affidabili e di manutenzione relativamente economica, per un paio di decenni sono state le migliori automotrici diesel italiane. Utilizzate in rango C sia sulle brevi che sulle medie percorrenze, con un confort di marcia pari alle contemporanee carrozze a media distanza degli interregionali elettrici, accoppiabili fino a 6 unità, hanno svolto servizio, oltre che sui treni locali, anche su treni espressi con una significativa percorrenza come i Roma-Campobasso-Termoli. Nella loro carriera hanno anche oltrepassato il confine effettuando l'espresso internazionale (poi interregionale) Torino-Nice via Cuneo e Tenda.

Sono state acquistate, oltre che dalle Ferrovie dello Stato, anche da moltissime ferrovie in concessione in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania. Dal 2000 sono gradualmente state sostituite per lo più dai più moderni Minuetti (ALn 501), dai GTW Stadler e dalle automotrici polacche PESA, considerando anche il fatto che moltissime linee diesel dove le ALn 663 la facevano da padrone sono state chiuse o significativamente ridimensionate. Alcune unità sono state ristrutturate e oggi viaggiano per servizi turistici dedicati ai croceristi che sbarcano a Civitavecchia e vogliono visitare Roma.

Vogliamo in questa "story" ripercorrere, tramite le varie livree che queste importanti automotrici italiane hanno vestitio, la storia di questi importanti treni, fondamentali per tutta la rete non elettrificata italiana soprattutto negli anni '80 e '90 del XX secolo